Americanada

Americanada

/ Ovvero l’America e la scimmia di Wall Street /

Alcuni anni fa, qualcuno di noto, il cui nome non lo è per me, aveva lasciato che una scimmia decidesse a caso su quali titoli investire. Era, ovviamente, una provocazione che, però, aveva dato gli stessi risultati in termini di profitto, delle agenzie di trading più blasonate.

Il parallelo sembrerà oltraggioso agli occhi di mia madre, centratissimo a quelli dei miei detrattori, miope agli occhiali di Buffett ma questo mio desiderio d’essere quella scimmia, ma con una macchina al collo, a pescare nel caso l’attimo prima di un sorriso, quello immediatamente dopo uno starnuto, o il male del fuoco, il bene di un bacio, il bruco di un pensiero, le ossa di un pasto veloce, ecco, tutta questa bellezza del caso, mi fa credere che quella scimmia, quella di Wall Street, abbia investito su di me, a mia insaputa, sapendo che avrebbe fatto profitto. Perché chi conosce la propria natura, non può sbagliare la mira, perché punta sempre, anche nel caso, verso sé stesso.

/ Noncuranza /

America I’ve given you all and now I’m nothing.
America two dollars and twentyseven cents January 17, 1956.
I can’t stand my own mind.
America when will we end the human war?
Go fuck yourself with your atom bomb.
I don’t feel good don’t bother me.
I won’t write my poem till I’m in my right mind.
[…] Allen Ginsberg — America

L’America è di tutti, soprattutto di chi la detesta. Ci stanno comodi i progressisti con le ali, i conservatori armati, filosofi della scienza, cospirazionisti. E con loro gli affamati e i culi enormi, la cultura del rifiuto e quella della gloria. E, poi, la felicità costituzionale, la proprietà monofamiliare, la cosa giusta, il dovere, le praterie. Tutto sta nell’America e l’America sta dappertutto, perché tutto è cinema e ogni cosa è vera.

Tutto questo per dire che questa mostra è un film, scritto dall’America che detesto.

Oppure ha ragione Charlotte (Ménard) : “Questo è il tuo sguardo davanti all’abisso occidentale. Ci vedo un mondo che sta per finire. Forse è già finito. E queste immagini che hai realizzato sono soltanto come quelle dei corpi celesti già smarriti, di cui riceviamo l’immagine solamente oggi, dopo un viaggio infinito dall’altro lato dell’universo. Americanada. Mondopieno. Fine del sogno.”

E, se ha ragione lei, questo è un film scritto da noi. Tutti.