Mercedes Corveddu viene da un paese montano del centro Sardegna al quale è fortemente legata. Eppure, a dispetto di ciò che potrebbero pensare i continentali inurbati, i newyorkesi acquisiti, i berlinesi a tutti i costi, le sue origini sono il fulcro della naturale vocazione internazionale del suo sguardo fotografico.

Mercedes non è caduta nel ventre di Simmel, risucchiata nel vortice delle “città creative” contemporanee che riduce il talento a strumento funzionale al capitalismo e gli artisti a individui blasé. Mercedes, nonostante i viaggi, i soggiorni, le suggestioni digitali, quelle relazionali, ha continuato ad osservare il mondo, a sentire le cose, fuori dalla competizione sul “come”, con la barra dritta sul “perché”, con la leggerezza e la complessità di chi è cresciuto lontano dal “centro” ma vicinissimo al cielo, dove si vede tutto, il mare, l’Europa e poi, li giù, il mondo.

Questo progetto su Imbriani, esattamente come tutta la sua ricerca fotografica, in fondo, ci dice che la verità che la Corveddu vuole offrire ai nostri occhi è la stessa che adopera mentre indaga la sua natura. Una verità, certamente, transitoria. Come tutto ciò che passa in cielo. O sotto di esso.

Gianluca Vassallo / Curatore del progetto.