Le mostre sono anche momenti commerciali. Lo sappiamo. Ma il nostro lavoro non è arredare i salotti della borghesia, non è assecondare la frenesia cromatica degli interior designer, non è compiacere il gusto dei collezionisti o solleticare la noia di chi già possiede tutto. Il nostro lavoro è offrire un punto di vista radicale su cosa significhi essere umani incagliati nella necessità d’esistere. Per fare questo vendiamo arte, convinti di portare nelle case, nelle collezioni, nelle vite degli abitanti del nostro tempo, un corpo di crisi, un pezzo di carne, un significato assente, strappato dal cuore degli artisti.